Razzolini (FdI): “Presentato a Verona il progetto del Museo del vino Muvin. Progettualità che punta all’eccellenza italiana e internazionale”

07 aprile 2022

 

(Arv) Venezia 7 apr. 2022 -    “Insieme ai colleghi consiglieri, alle autorità istituzionali del Comune e della Provincia di Verona, dall’Università e alle associazioni di categoria e settore, abbiamo visitato i locali delle Gallerie Marcatali, individuate quale sede per l’istituzione di un ecomuseo del vino a Verona. Una grande progettualità che mancava in una Regione come il Veneto, prima in Italia per la produzione di vino, che vuole continuare a puntare sull’eccellenza del proprio comparto agroalimentare e vitivinicolo sul piano nazionale e internazionale”. Così il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia - Giorgia Meloni, che ha preso parte ieri alla Terza commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto riunitasi all’Accademia di Agricoltura e Scienze e Lettere di Verona.

“Il Muvin – prosegue il consigliere - guiderà i visitatori alla scoperta dei vitigni italiani e del mondo, dei cambiamenti climatici che ne influenzano la crescita e dei territori Patrimonio dell’Unesco, ma anche dei processi di trasformazione dell’uva in vino, delle tipologie di vino e delle tecnologie di produzione volte alla sostenibilità, e sulla vetrina riservata ai siti vitivinicoli italiani riconosciuti dall’Unesco, tra cui le colline di Valdobbiadene e Conegliano, l’attenzione del nostro territorio dovrà essere massima per fare tesoro della grande occasione di incontro e scambio che il Muvin potrà rappresentare: sarà necessario fare squadra, compatti, per realizzare questo progetto ambizioso”.

“Il plauso e il ringraziamento per aver portato avanti con convinzione, costanza e passione va in primis al consigliere regionale Enrico Corsi, ideatore del progetto.  Verona è la sede ideale per il Muvin, in quanto capoluogo di una provincia costellata da diverse eccellenze vitivinicole. Il nome della città è inoltre un riferimento internazionale e uno snodo strategico anche sotto l’aspetto delle infrastrutture e dei collegamenti. Il bacino di utenza del museo potrà inoltre basarsi sui milioni di visitatori che già gravitano attorno alla città grazie all’attrattività turistica del centro, del vicino Lago di Garda, ma anche del proprio sistema fieristico”, conclude Razzolini.